I cani di Henze
Durante il periodo trascorso a Castel Gandolfo, quando viveva in una casa sopra il lago, HWH aveva acquistato un cane femmina di nome Dafne, un piccolo levriero italiano. L'aveva scoperta in un negozio romano di animali, dove in realtà voleva comprare un gatto - un tradizionale regalo di Capodanno romano. Dafne sembrava volerglielo spiegare con il suo sguardo: Se non mi porti con te, morirò qui in men che non si dica". A Dafne si aggiunse presto il cane maschio Coccolo.
Le due figurine di porcellana qui raffigurate provengono dalla manifattura Gardner di Mosca (detta " Russian Gardner"); si può anche leggere l'origine del cagnolino sul cuscino di velluto rosso: In origine era in possesso della casa degli zar russi, da dove passò nelle mani dei Battenberg (Mountbatten). Fu poi regalato alla principessa Margaret d'Assia e di Reno, il grande mecenate dell'arte e della musica di Wolfsgarten, vicino a Darmstadt. Henze coltivò una stretta amicizia con lei a partire dalla fine degli anni Cinquanta, e non sorprende quindi che la figura sia finita nel salone di La Leprara, con una prova di provenienza scritta dalla principessa stessa sul lato inferiore.
Gli animali compaiono molto spesso nella musica di Henze: cervi, scimmie, cavalli, gatti, un'upupa e infine anche un "cagnolino bianco e molto curato" nel poema drammatico Opfergang - Immolazione, eseguito in prima assoluta a Roma nel gennaio 2010. Il compositore portava con sé il desiderio di mettere in musica il poema Das Opfer di Franz Werfel fin dai primi anni Cinquanta, e certamente il suo ultimo levriero, Aristeo, gli ha fornito un'ispirazione definitiva per la realizzazione di questo desiderio.
